
Autore: Angela Vitale
Ci sono serate che lasciano il segno, che non si esauriscono nel tempo di un evento, ma restano nell’aria, negli sguardi, nelle emozioni condivise. Quella di sabato scorso è stata una di queste.
La sala era gremita, il pubblico attento, raccolto in un silenzio che sapeva di rispetto e di ammirazione. Ogni suono, ogni passaggio musicale era un ponte tra Alessandro e chi lo ascoltava, un dialogo senza bisogno di voce. Ma c’erano anche voci, quelle di chi lo sostiene con amore e discrezione: la sua famiglia, presente con un’eleganza silenziosa, con quello stile che non si impone ma si fa sentire nel modo più profondo.
Alla fine, le sue parole hanno chiuso la serata con un messaggio potente: “Se posso farlo io, potete farlo tutti.” Una frase semplice, ma che merita di essere letta con attenzione. Perché la verità è che non tutti possono farlo. Ognuno ha il proprio talento, le proprie qualità, e Alessandro ha dimostrato che il vero valore di un artista sta nella sua unicità, nella capacità di emozionare, di far sentire gli altri parte di qualcosa di grande.
Questa serata non è stata un punto d’arrivo, ma un inizio. Un’apripista per nuove opportunità, per costruire spazi in cui il talento sia l’unico protagonista, senza etichette, senza confini. Perché la musica, come l’arte, appartiene a tutti, ma pochi sanno davvero farla parlare. Alessandro è uno di loro.
Questa serata è stata solo l’inizio di un percorso. Un apripista per nuove opportunità, per dare spazio e voce a talenti autentici, senza etichette né confini.
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